Giovanni Bernasconi
Nato a Cagno, in
provincia di Como, il 6 dicembre 1901, si interessò di astronomia fin dall'età
delle scuole elementari e, con mezzi molto modesti, si dedicò con grande
passione all'osservazione del cielo.
Autodidatta impegnato
durante il giorno nella sua professione di disegnatore meccanico, consacrava le
notti alla speculazione celeste. Fu un assiduo variabilista e, nel 1936,
gli capitò di essere fra coloro che annunciarono la nova Lacertae 1936 e, nel
1942, la ricorrente T Coronae Borealis.
Il fratello Angelo,
che lo seguiva nelle osservazioni, soleva insinuare:"Un giorno o l'altro tu
finirai per scoprire qualche cometa". Giovanni Bernasconi riuscì a scoprire ben
tre comete: la cometa Van Gent - Bernasconi (1941d), La Cometa Whipple -
Bernasconi (1942a) e la Cometa Honda - Bernasconi (1948g). Per queste scoperte
si meritò un riconoscimento internazionale della Fondazione Donohoe e
l'assegnazione di tre medaglie da parte dell' Astronomical Society of Pacific.
Innumerevoli sono
state le sue osservazioni di stelle cadenti, pianetini, aurore boreali, e,
ovviamente, di comete; qualcuna è stata oggetto di pubblicazioni. In
particolare, una molto interessante, compilata con la collaborazione del
fratello, è stata pubblicata nel Handbuch der Physik col titolo "Interpretazione
prospettica della coda anomala della Cometa Arend-Roland".
I mezzi tecnici da lui
usati per l'osservazione celeste furono modesti. Iniziò con un rifrattore da 3
pollici che sistemò lui stesso con i suoi risparmi, ma il fratello Angelo lo
fece cadere così che l'obiettivo andò in pezzi. Fu subito sostituito da un
rifrattore da 80 mm f/13. Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale riuscì a
procurarsi uno strumento degno di un grande astrofilo: si trattava di un
rifrattore da 140 mm f/9, in montatura altazimutale, fissato su una colonna di
cemento solida e stabile che egli fece costruire sotto il tetto di casa. Spesso,
per le sue osservazioni, faceva uso di un binocolo Zeiss 10x50.
Nonostante le fatiche
del lavoro quotidiano e delle lunghe e stressanti, anche se molto appassionanti,
ore di osservazione notturna, egli mai si sottrasse ai suoi doveri verso la
famiglia, nè rifiutò gravosi impegni civici. È stato anche sindaco del comune di
Cagno.
Proteso verso la
ricerca delle novità celesti, attento osservatore di quel grande palcoscenico
naturale che è il cielo stellato, sempre assiduo nello studio che alimenta il
desiderio di sapere, chiuse gli occhi per sempre quell'ormai lontano 17 agosto
1965.
Oltre al gruppo
astrofili di Saronno, nel 1997
gli è stato dedicato, unitamente al fratello Angelo, un asteroide: 7848
Bernasconi. A Cagno gli è stata dedicata una via.
Angelo Bernasconi
Nato a Cagno, in
provincia di Como, il 2 settembre 1911, venne introdotto all'astronomia dal
fratello Giovanni. Fu, per almeno trent'anni, un attivo osservatore di comete,
stelle variabili e meteore. Ebbe la fortuna di osservare la famosa "pioggia di
stelle" delle draconidi, il 9 ottobre del 1933.
Dopo l'apparizione
della cometa Arend-Roland, nel 1957, della cui spettacolare anticoda i fratelli
Bernasconi furono tra i primi a dare una corretta interpretazione prospettica,
egli rivolse la sua attenzione alla determinazione astrometrica della forma e
dell'orientamento delle code cometarie.
In quel periodo, Angelo
Bernasconi venne in contatto con astronomi di diversi paesi e pubblicò alcuni
lavori originali sulle Memorie della Società Astronomica Italiana, sul periodico
Coelum dell'Osservatorio di Bologna e su altre riviste scientifiche. Era
membro della British Astronomical Association.
Panorama del comune di Cagno (CO)
Tra le note biografiche
salienti della vita di Angelo Bernasconi lo vediamo impiegato a Varese presso
una ditta meccanica subito dopo aver terminato le scuole elementari e medie.
Contemporaneamente al lavoro, seguì gli studi magistrali e, dopo il diploma, si
dedicò all'insegnamento. Si iscrisse poi all'università di Venezia.
Fu chiamato alle armi
come ufficiale e, nel 1943, dopo l'armistizio, venne internato a Friburgo dove
seguì i corsi di quella Università. Terminata la guerra, conseguì la Laurea in
Lingue all'Istituto Universitario Ca' Foscari.
Si stabilì quindi a
Saronno e vi rimase per moltissimi anni, svolgendo la sua attività come
insegnante di lingue nei collegi di Saronno e Tradate, poi come preside di
scuola media ed infine come insegnante al liceo classico di Varese.
Sono parecchi gli
insegnanti che lo ricordano come collega modesto, schivo e riservato, sempre
assorto nei suoi pensieri, con "la testa tra le stelle" come capita spesso agli
appassionati del cielo, ma noi astrofili ricordiamo le sue lezioni di meccanica
celeste, di orbite cometarie e di osservazioni, fatte con cura magistrale.
Angelo Bernasconi, dopo
molti anni di presidenza del nostro gruppo, ci ha lasciato il 23 giugno 1990.
(tratto da "Il Gruppo
Astrofili G. e A. Bernasconi nel trentesimo di fondazione 1965-1995)
Articolo sui fratelli Bernasconi dal notiziario
comunale di Cagno (Settembre 2005)